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20 dicembre 2008


6 UTILI ESERCIZI PER NON SBAGLIARE


(parte prima)

A chi non è mai capitato di gettare alle ortiche una opportunità di tiro? O più semplicemente di capire, quando siamo a caccia, il perchè la resa del tiro sia così difficoltosa rispetto a quando ci alleniamo.
Bill Kenz, famoso cacciatore americano ha scritto un semplice ma interessante libretto con 6 semplici ma efficaci esercizi che ognuno di noi può mettere in atto per migliorarsi nel tiro.


1° esercizio - Eliminare errori laterali trovando l'allungo ideale:


Molti sono i sistemi usati per misurare l'allungo; il più comune è quello di usare un arco non particolarmente potente con una freccia graduata; malgrado ciò, la naturale tendenza è quella di avere un allungo superiore all'allungo reale con il risultato che oggi molti cacciatori usano archi che sono realmente troppo lunghi.


Il miglior modo per misurare il proprio allungo, basandosi sulla reale lunghezza delle braccia, consiste nel posizionarsi di schiena e a braccia aperte contro un muro in una posizione confortevole, senza forzare l'apertura e misurare la lunghezza dell'apertura, dalla punta del dito medio di una mano alla punta del dito medio dell'altra mano.
Una volta ottenuta la misura, confrontare il risultato con quanto indicato nella tabella sottostante

170/171 cm 26" di allungo   182/183 cm 28,5" di allungo
172/173 cm 26,5" di allungo   184/186 cm 29" di allungo
174/176 cm 27" di allungo   187/189 cm 29,5" di allungo
176/178 cm 27,5" di allungo   189/190 30" di allungo
179/181 cm 28" di allungo      

Questo è l'inizio.

Dopodichè regolate l'arco con l'arco con l'allungo risultante dalla tabella e stando perfettamente eretti con una postura perfetta, cominciate ad aprire l'arco lentamente; nel compiere questo movimento cerchiamo di interpretare se lo sforzo che stiamo compiendo ci sembra "più naturale", se l'arco, una volta aperto, ci sembra più "controllabile" e se notiamo un miglioramento dell'allineamento tra mano che impugna l'arco, mano che tira la corda e il relativo gomito.

Un corretto allungo, dovrebbe anche migliorare il movimento del "follow-through", facendo muovere,nel momento del rilascio, il braccio e la spalla all'indietro con una certa naturalezza; un allungo in "sovraestensione" lascerebbe poco spazio alla spalla e al braccio per poter compiere questo movimento con la naturalezza richiesta.

A questo punto un corretto allungo non dovrebbe permettere più errori laterali nel tiro e il miglior modo per verificarlo è di posizionare sul bersaglio una linea nera verticale e concentrare il tiro su di essa (ma di questo ne parleremo successivamente).

2° esercizio - Il problema della torsione nella grip:

Se nessuno l'avesse mai notato, l'arco ha la tendenza a ruotare nella mano nel preciso istante in cui avviene il rilascio; questo particolare movimento viene definito con il termine di "torsione" e influenza il rest mentre la freccia è ancora a contatto, compromettendo seriamente la precisione del tiro.
Per eliminare questo inconveniente occorre trovare nella mano che regge l'arco e nella grip, la posizione che consenta un rilascio senza rotazione; responsabile principale di questo problema è la mancanza di un corretto "punto di pressione" che altro non è che quel punto nel palmo della mano in grado di esercitare la massima pressione sull'arco completamente aperto; idealmente il punto di pressione nella mano coincide con il prolungamento delle ossa dell'avambraccio e di solito si colloca (per un destro e guardando rivolti verso la mano) subito a destra della base del pollice.
Un modo per trovare il punto di pressione ideale è quello di
tenere rilassata la mano che impugna l'arco e con il pollice dell'atra mano esercitare una pressione cercando un punto su cui, esercitando forza, la mano non sia soggetta a movimenti laterali o verticali.
Con pazienza riusciremo a trovare il punto di pressione ideale evitando così la torsione al momento del rilascio.
Una volta trovato il giusto punto di pressione, dobbiamo trovare la giusta posizione sulla grip.
Per fare questo possiamo ricorrere a un sistema che consiste nel marcare con una penna l'arco e la mano che lo sostiene facendone coincidere i segni (come nella foto piccola). Facciamo un segno nella parte centrale della grip e impugnando l'arco in modo che risulti confortevole, facciamo un altro segno nella parte alta della mano facendolo allineare perfettamente questo segno con il segno fatto sull'arco.
Proviamo qualche rilascio e osserviamo come l'arco reagisce.
Se avvertiamo il fenomeno della torsione, proviamo a spostare la nostra mano (e il segno su di essa) leggermente a destra o a sinistra del segno sull'arco ; continuiamo fintanto che non notiamo un rilascio privo di torsione. A questo punto marchiamo la nostra mano con il punto esatto e alleniamoci con la nuova posizione.
Un sistema per verificare un rilascio privo di torsione consiste nell'ungere leggermente la grip e , facendo molta attenzione, provare una apertura; se l'arco ruota durante l'apertura o ad apertura completata, ciò significa che non abbiamo ancora trovato la nostra giusta posizione.

 


3° esercizio - Regolare il mirino con precisione usando una linea:

Uno degli errori più comuni che di solito si compiono è quello di regolare contemporaneamente il mirino in entrambe direzioni, sia verticale che orizzontale e sono pochi coloro che riescono a mantenere in posizione assolutamente immobile un pin posizionato sul centro del bersaglio mentre compiono queste regolazioni.
Questo terzo esercizio ci aiuta a comprendere come sia assolutamente più pratico dividere l'azione di regolazione in due fasi distinte, la fase orizzontale e la fase verticale, rendendo tutto decisamente più semplice.

Dovremo così preoccuparci unicamente di posizionare il pin su di una unica direzione.
Per fare ciò è sufficiente usare un foglio con una riga orizzontale e un foglio con una riga verticale e un foglio con due righe incrociate.
Cominciamo con il foglio con la linea orizzontale e posizioniamoci alla distanza intermedia del nostro mirino, di modo che se abbiano pins a 20, 30 e 40 metri, ci posizioneremo a 30 metri e cominciamo a tirare.
Non ha importanza se le frecce impattano a destra o a sinistra perchè l'importante è che colpiscano sempre, sempre la linea orizzontale.

Ci accorgeremo così che è veramente molto più semplice concentrarsi su di una unica riga che su un vero e proprio bersaglio.
Una volta raggiunto il risultato di colpire ripetutamente la riga a 30 metri, spostiamo l'obiettivo sulle altre distanze e ricominciamo.
Sistemato la parte orizzontale del nostro mirino, ora procuriamoci un altro foglio con una linea per la lunghezza e sistemiamolo in modo che la linea sia perfettamente verticale.
Ritorniamo alla distanza intermedia, e usando nel nostro caso il pin dei 30 metri, ricominciamo fin quando le nostre frecce non colpiscono ripetutamente la linea; anche in questo caso dimentichiamoci dove le frecce colpiscono
concentrandoci unicamente sulla linea verticale.
Se disponiamo di una regolazione laterale indipendente per ogni pin dovremo regolare autonomamente ogni pin per le relative distanze, mentre se molto più verosimilmente, abbiamo un mirino che consente una unica regolazione per tutti i pins (sinistra/destra) ci renderemo conto che dopo aver regolato il pin intermedio gli altri pin saranno veramente allineati senza particolari problemi.
Ora prendiamo un terzo foglio, questa volta con una croce e testiamo il mirino così come lo abbiamo regolato
; tiriamo ad ogni distanza per controllare se alzo e laterale sono corretti e apportiamo eventualmente micro regolazioni.
Questo semplice sistema di regolazione del mirino ci consentirà di ottenere dei benefici immediati in termini di tempo e precisione nel tiro.

(segue)

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Una realizzazione di Valerio aka OOLB (Bologna)